La gran parte delle esigenze dei disabili e dei loro genitori, trovano una soluzione in una comunità pensata a tale scopo. Con questo obiettivo in mente si è comperato un terreno, il Comune d’Aprilia, nel riordinare il piano urbanistico di zona, richiede però la disponibilità della nostra area, si giunge quindi ad un accordo, in cui l’AGPHA onlus dona il terreno acquistato, sito in Via Carlo Cattaneo, al Comune d’Aprilia ed il Comune cede all’AGPHA onlus un suo terreno, situato in Via Aldo Moro in Aprilia. In questo scambio si perde area, ridottasi a circa 9500 mq, ma si acquista in volume edificabile dove si raggiungono i 18 mila mc..

Grazie anche alla possibilità di ottenere solidi finanziamenti dalla Regione per la costruzione di una casa famiglia, il progetto prende avvio. Eseguito dall’architetto Francesco Tinto, questo ben si adatta a tutte le necessità richieste, essendo stato concepito già all’origine rispettoso di tutte le normative inerenti queste costruzioni. Il complesso è studiato in modo da essere modulare/integrabile, quindi ogni singolo modulo, è sia pure limitatamente, in grado di risolvere tutte quelle problematiche che una struttura del genere deve affrontare.

Esso prevede:

·        Una Comunità alloggio per complessive 19 camere con bagno, di circa 22 mq totali l’una. La scelta di non dotarle di un angolo cottura, è derivante dall’obiettivo di creare sì un luogo dove appartarsi, ma anche di dare importanza alla socializzazione, creando continui spunti perché ciò avvenga.

In questo progetto, non tutte le stanze della comunità alloggio saranno adibite allo stesso identico scopo, ma alcune saranno vere e proprie case, altre pensioni, alcune saranno usate per le emergenze. Lo scopo è di tutelare i disabili orfani o in analoghe situazioni nel primo caso, accogliendo chi è rimasto solo o senza assistenza, nel secondo caso, aiutandoli a vivere indipendentemente dai genitori, il terzo per i casi in cui si vengano a creare per un disabile delle situazioni particolari.

·        Centro servizi con cucina, lavanderia ed altro.

·        Studi medici e di riabilitazione con una palestra dedicata allo scopo.

·        Un centro diurno in cui i “ragazzi” della Comunità alloggio ed esterni, svolgano attività d’apprendimento (con tutti i possibili laboratori utili al loro sviluppo) e d’intrattenimento.

·        Piano interrato adibito a magazzini e servizi.

·        Sala con 300 posti a sedere con funzioni di: teatro, cinema, sala conferenze ecc.

·        Palestra di 600 mq con relativi servizi e docce, da utilizzare come palestra vera e propria, ma anche come ambiente di ritrovo coperto.

·        Ampie aree verdi.

 

Gli ultimi tre punti all’interno del progetto dovrebbero svolgere, anche altre funzioni:

1)      Collegamento con l’esterno, permettendo la socializzazione. Questo avverrebbe consentendone l’uso anche ad altri, ad esempio per dei seminari, delle gare sportive scolastiche, per delle feste degli anziani, ecc.

2)      Inserimento nel mondo del lavoro, facendo gestire ai “ragazzi” tutti gli aspetti connessi alla sala conferenze, alla palestra e ai giardini, come: l’organizzazione, la biglietteria, un piccolo bar, il servizio d’ordine, le pulizie, la cura del verde ecc.

 

Questo in grandi linee il progetto, nel frattempo l’AGPHA onlus con varie manifestazioni e donazioni, anche della Regione e del Comune, sta portando avanti  la costruzione. Per non rinviare l’operatività a tempi non definiti, si è deciso di concentrare le energie disponibili nella sola comunità alloggio, rinviando nel tempo la costruzione degli altri edifici.

Oggi la struttura e gli ambienti di questo edificio sono  completati, così come gli impianti previsti dal buon senso ma soprattutto dalle normative. Grazie all'interessamento di tante realtà a noi, vicine, ci sono stati donati la maggior parte degli arredi, così come la palestra ed il generatore ausiliario. Ora i  lavori stanno proseguendo nei collaudi e le successive autorizzazioni, per  rendere il piano terra,  per ora solo lui,  operativo.

Questo stadio d’intervento, ha il duplice scopo di risolvere le situazioni più urgenti e  permettere di meglio valutare e di rodare poi, i progetti che si stanno preparando per ogni singolo ospite e per il complesso in generale. La fase d’avvio della comunità permetterà di  ospitare i primi 6 o 7 “ragazzi” orfani che attualmente vivono situazioni precarie sotto molti punti di vista, a questi si aggiungeranno circa  una trentina di utenti che saranno ospitati nel complesso solo di giorno.

L’inizio dei lavori è avvenuto il 30 settembre 2003, con passo lento, ma deciso, stiamo perseguendo il nostro obiettivo, esso prevede la costruzione di una struttura di riferimento, che stiamo per inaugurare, attorno a cui sorgerà una rete di case famiglia, l’idea è quella di tutelare i disabili, quando possibile, senza fargli vivere il disagio del trasferimento, permettendogli di rimanere nel loro tessuto sociale, non sommando anche questo disagio al vuoto lasciato dalla perdita dei genitori, contemporaneamente con questo progetto si evita anche l’eccessiva concentrazione di casi “particolari”, che genera sempre una risposta negativa nella società

 

Le foto